Come scegliere la partecipazione di nozze

Come scegliere la partecipazione di nozze

Molti sposi sottovalutano la scelta del biglietto d’invito giusto, pensando che chi lo riceva non lo legga con particolare attenzione o che, addirittura, lo cestini, trascrivendo la data del matrimonio in agenda.

Magari sarà vero per i più distratti, ma una persona attenta saprà far caso al tipo di partecipazione ricevuta, alla location e all’ora fissata, traendo considerazioni sul tono del matrimonio e su cosa dovrà indossare.

Nell’era del 2.0 non è insolito ricevere nella casella di posta elettronica un invito al matrimonio di qualche amico, metodo sicuramente utile, economico ed efficace ma molto impersonale, freddo e riduttivo, tanto da porre sullo stesso piano l’invito a una conferenza o a un aperitivo con quello a uno dei giorni più importanti nella storia di una coppia.

Secondo tradizione, gli andrebbero scritti e consegnati a mano, tanto che l’usanza che persone accuratamente selezionate partecipassero a eventi sociali iniziò poco prima del diciottesimo secolo, quando l’alta società in Inghilterra e Francia, inclusi re, regine, duchi e duchesse, ebbero per primi l’idea di commissionarne la redazione ai propri domestici, consiglieri o segretari. La carta utilizzata era molto pregiata e costosa e l’abilità di sapervi scrivere correttamente e con una certa estetica era visto come un segno di grande prestigio.

Ricordate che le partecipazioni di nozze vanno spedite a tutti gli invitati alla cerimonia, quelle con l’invito anche al ricevimento dovranno giungere a destinazione non più tardi di un mese e mezzo dal giorno delle nozze, quelle senza potranno arrivare anche un paio di settimane prima. Anche l’occhio vuole la sua parte: dunque, una partecipazione in carta a mano di Amalfi, con le iniziali degli sposi incise a secco o in rilievo in oro, annuncia un matrimonio elegante, tradizionale e formale, mentre quella colorata, magari con disegni spiritosi, prelude un matrimonio giovanile e informale. Secondo lo stile della partecipazione varia anche il carattere e il colore di stampa: il “corsivo inglese” è il più elegante e ben si adatta alle partecipazioni tradizionali e la colorazione da preferire è il seppia, il grigio o il dorato. La formula tradizionale prevede che ad annunciare il matrimonio siano i genitori degli sposi ma oggi questa regola è ormai in disuso. D’obbligo invece pare essere “la gentile richiesta di conferma” semplificata dalla discreta sigla R. S. V. P. dal francese “répondez s’il vous plaît”. Evitate i titoli di ogni genere davanti al nome degli invitati, a meno che non si tratti di appartenenti all’Arma o al Clero, ma fate sì che siano preceduti dalla formula Gent.mo, Gent.ma o Gent.mi. Tradizione e cortesia vuole che successivamente al matrimonio, siano inviati i biglietti di ringraziamento ai parenti e agli amici che abbiano fatto un regalo agli sposi.

E voi? Avete seguito queste regole bon-ton?

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