02 Ott Come scegliere la partecipazione di nozze
Molti sposi sottovalutano la scelta del biglietto d’invito giusto, pensando che chi lo riceva non lo legga con particolare attenzione o che, addirittura, lo cestini, trascrivendo la data del matrimonio in agenda.
Magari sarà vero per i più distratti, ma una persona attenta saprà far caso al tipo di partecipazione ricevuta, alla location e all’ora fissata, traendo considerazioni sul tono del matrimonio e su cosa dovrà indossare.
Nell’era del 2.0 non è insolito ricevere nella casella di posta elettronica un invito al matrimonio di qualche amico, metodo sicuramente utile, economico ed efficace ma molto impersonale, freddo e riduttivo, tanto da porre sullo stesso piano l’invito a una conferenza o a un aperitivo con quello a uno dei giorni più importanti nella storia di una coppia.
Secondo tradizione, gli andrebbero scritti e consegnati a mano, tanto che l’usanza che persone accuratamente selezionate partecipassero a eventi sociali iniziò poco prima del diciottesimo secolo, quando l’alta società in Inghilterra e Francia, inclusi re, regine, duchi e duchesse, ebbero per primi l’idea di commissionarne la redazione ai propri domestici, consiglieri o segretari. La carta utilizzata era molto pregiata e costosa e l’abilità di sapervi scrivere correttamente e con una certa estetica era visto come un segno di grande prestigio.
Ricordate che le partecipazioni di nozze vanno spedite a tutti gli invitati alla cerimonia, quelle con l’invito anche al ricevimento dovranno giungere a destinazione non più tardi di un mese e mezzo dal giorno delle nozze, quelle senza potranno arrivare anche un paio di settimane prima. Anche l’occhio vuole la sua parte: dunque, una partecipazione in carta a mano di Amalfi, con le iniziali degli sposi incise a secco o in rilievo in oro, annuncia un matrimonio elegante, tradizionale e formale, mentre quella colorata, magari con disegni spiritosi, prelude un matrimonio giovanile e informale. Secondo lo stile della partecipazione varia anche il carattere e il colore di stampa: il “corsivo inglese” è il più elegante e ben si adatta alle partecipazioni tradizionali e la colorazione da preferire è il seppia, il grigio o il dorato. La formula tradizionale prevede che ad annunciare il matrimonio siano i genitori degli sposi ma oggi questa regola è ormai in disuso. D’obbligo invece pare essere “la gentile richiesta di conferma” semplificata dalla discreta sigla R. S. V. P. dal francese “répondez s’il vous plaît”. Evitate i titoli di ogni genere davanti al nome degli invitati, a meno che non si tratti di appartenenti all’Arma o al Clero, ma fate sì che siano preceduti dalla formula Gent.mo, Gent.ma o Gent.mi. Tradizione e cortesia vuole che successivamente al matrimonio, siano inviati i biglietti di ringraziamento ai parenti e agli amici che abbiano fatto un regalo agli sposi.
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